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giovedì 26 settembre 2019

Considerazioni a caldo circa la Consulta Permanente sull’Ambiente di Battipaglia


Con considerevole ritardo rispetto alla delibera di marzo con cui è stata istituita la Consulta Permanente sull’Ambiente a Battipaglia, mercoledì 18 settembre sono stati nominati i 14 componenti di cui 9 provenienti dal mondo delle associazioni, 3 esperti in materia ambientale e due cittadini.

Premessa
Intanto diciamo pure che Battipaglia è una città in cui le cose che si avviano finiscono dimenticate: è il caso ad esempio dell’Osservatorio Ambientale approvato nel 2010 con delibere di Giunta n. 26 e n. 114; è ancora il caso del Patto dei Sindaci per l’ambiente sottoscritto dal Comune di Battipaglia nel 2012 e poi dimenticato.
Avviare un’iniziativa non significa che poi questa funzioni o che venga effettivamente avviata perché in questo ambito è tutto nelle mani delle persone di buona volontà che vi partecipano, non essendo prevista alcuna remunerazione. Anche la politica gioca la sua parte, perché sempre più spesso basta l’effetto annuncio per raggiungere i risultati elettorali che sono il principale interesse degli addetti ai lavori. L’efficacia dell’effetto annuncio è dovuta al fatto che i cittadini non seguono con continuità la politica, evitando di indagare sull’effettiva concretizzazione di quanto viene sbandierato come impegno politico per il territorio.

A cosa serve effettivamente tale Consulta?
Fatta questa premessa chi scrive è uno dei componenti della Consulta, essendo stato designato dall'associazione Cives et Civitas, ed è fermamente convinto che l’efficacia di tale organo dipenda in primo luogo dall’effettiva partecipazione e impegno di chi ha dato la propria disponibilità e in secondo luogo dal reale coinvolgimento della popolazione che deve seguire e partecipare alle scelte che riguardano tutta la comunità di Battipaglia, dal momento che l’ambiente rappresenta un interesse generale e diffuso.
La Consulta è un organo comunale consultivo e propositivo. “Consultivo” significa che è tenuto ad esprimere un proprio parere se viene interpellato dall’Amministrazione che però purtroppo non è tenuta a tenerne conto. Il fatto che il parere della Consulta possa essere tranquillamente ignorato avvalora la tesi dell’effetto annuncio e quindi della presumibile inutilità dell’organo.
Più interessante è l’aspetto propositivo perché la Consulta autonomamente può elaborare proprie proposte e iniziative in risposta alle problematiche ambientali da sottoporre sempre al vaglio del Consiglio Comunale. La Consulta è quindi un canale ufficiale e privilegiato di collegamento fra cittadini e istituzione.

Elementi critici
  • A rendere dinamica la Consulta è la possibilità di ampliamento a seguito di richiesta scritta di nuovi soggetti la cui accettazione è vincolata al parere della Consulta stessa. In questo modo aumenta l’inclusività e la possibilità di partecipazione democratica.
  • Il primo problema che emerge al momento in cui scrivo è il mancato rispetto del termine di sessanta giorni indicati dal Regolamento entro cui dovrebbe essere convocata la seduta di insediamento da parte del Sindaco (ritornando sempre all’effetto annuncio).
  • Misteriosa e poco chiara la doppia presenza di un Presidente non meglio specificato e di un Coordinatore. Presumibilmente il Presidente di cui parla il Regolamento è il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente a cui spetta il compito di convocare l’Assemblea “fissando” l’ordine del giorno proposto dal Coordinatore. Per il resto non sono chiare mansioni e competenze di queste due figure con rischio di conflittualità o dinamiche di controllo da parte dell’Amministrazione.
  • Positiva è la possibilità di integrare gli argomenti all’ordine del giorno dietro la richiesta di un 1/3 dei componenti.
  • Grave la mancanza di indicazioni circa le modalità di accesso agli atti del comune, indispensabile per il funzionamento dell’organo.

Conclusioni
La Consulta, essendo vincolata alla durata dell’Amministrazione comunale, ha solo due anni per operare, un tempo relativamente breve in relazione ai problemi da monitorare e affrontare. Per questo è necessario che trovi al più presto una sua modalità efficace ed efficiente di organizzazione e di funzionamento, in modo da creare delle basi su cui sviluppare per la prima volta a Battipaglia una vera politica di sviluppo sostenibile, nell’ottica di una riduzione dell’impronta ecologica che la città sta lasciando sul territorio.

Angelo Minelli

2 commenti:

  1. Condivido in pieno le perplessità e le speranze.🤞

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  2. Le criticità ambientali sono troppe per non intervenire con decisione. Non possiamo aspettare che questo territorio si desertifichi. Largo ai giovani, alla loro voglia di fare e al loro ottimismo!

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