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domenica 5 novembre 2023

Il sionismo è veramente uguale al nazismo?


In considerazione delle recenti dichiarazioni di un Amihai Eliyahu qualunque circa l'opportunità di usare l'arma atomica sulla striscia di Gaza e più in generale in inconsiderazione dei recenti sviluppi del conflitto arabo-israeliano e delle relative manifestazioni di piazza a favore della causa palestinese, in cui sionismo e nazismo vengono costantemente equiparati, credo valga la pena fare alcune riflessioni con gli occhi di un profano sul delicato argomento sionismo = nazismo.

Profano perché non sono certamente il maggior conoscitore delle due ideologie di cui andrò a parlare, ma nonostante questo a mio avviso è sempre possibile fare delle comparazioni cercando di basarsi sulle evidenze che si hanno a disposizione, magari anche con il rischio di sbagliare, come è facile data la vastità delle conoscenze richieste. Il mio è solo il tentativo di aprire una discussione seria sull'argomento che interessa tanto ad una fetta della popolazione giovanile, al netto delle simpatie verso la causa palestinese o sionista.

Il sionismo è uguale al nazismo? La risposta è NO!

Si tratta di due ideologie che nascono da cause diverse e che hanno obiettivi ben diversi. In breve alcune differenze...

  • Il nazismo era l'ideologia politica del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP). Si basava sull'antisemitismo ed il mito della superiore razza ariana. Mirava a stabilire un regime totalitario in Germania guidato da una dittatura assoluta.
    • Il sionismo è un movimento politico e nazionale che sostiene il diritto degli ebrei a un'entità statale in Israele o in Terra di Israele. Si tratta di un movimento che ha preso piede in risposta all'antisemitismo e alla persecuzione degli ebrei in Europa. L'obiettivo principale dei sionisti è quello di fornire un rifugio sicuro per gli ebrei in un contesto di autodeterminazione e indipendenza nazionale.
  • Il nazismo non ammette la democrazia come forma di governo.
    • Il sionismo ammette la democrazia, così come era democratico il Sudafrica nonostante una parte della popolazione vivesse in condizioni di apartheid, così come erano democratici gli USA nonostante avessero la schiavitù e sin da subito spiccate tendente imperialiste, così come erano democratici gli ateniesi del V secolo a.C., nonostante anch’essi avessero gli schiavi e fossero pervasi dal loro senso di superiorità nei confronti del resto del mondo. Questo per dire che democrazia, uguaglianza e diritti umani sono cose diverse ed è possibile per un Paese anche trucidare un intero popolo rimanendo saldamente ancorato ai propri principi democratici.
  • Il nazismo ha avuto vita breve ma intensa.
    • Il sionismo esiste sin dal tardo XIX secolo, e non è sempre stato lo stesso movimento. Ci sono stati momenti in cui il sionismo era lontano ideologicamente dal nazismo e più vicino al socialismo, come ad esempio nella fase iniziale dei primi kibbutz, e momenti in cui si è avvicinato al nazismo, ma a parer mio anche nel momento di maggiore vicinanza al nazismo, i sionisti non hanno mai pensato che i palestinesi in quanto tali fossero un popolo da sterminare perché "colpevoli di esistere".

In parole povere il peggior sionista della storia non ha mai mosso la mano contro un palestinese perché colpevole di essere palestinese. Questo perché dal punto di vista della propaganda sionista, il conflitto con i palestinesi scaturisce dall'antisemitismo: i palestinesi così come tutta la lega araba sono antisemiti ed è quindi impossibile arrivare ad un accordo di pace. L'elemento scatenante del conflitto dal punto di vista dei palestinesi è la "terra contesa" e solo secondariamente la razza, la cultura, la religione o qualsiasi altro elemento che si possa immaginare.

Un'ulteriore differenza tra nazismo e sionismo sta nel riconoscimento del "nemico":

  • i nazisti riconoscevano una lunga storia e soprattutto una marcata identità del popolo ebraico, che in realtà non era così marcata e omogenea come ritenuto, per via della diaspora che nei millenni ha diversificato molto il popolo ebraico;
    • nella dottrina dei sionisti prevale l'idea che i palestinesi siano un popolo inventato dalla necessità della lega araba di ostacolare in chiave antisemita il progetto dello Stato Nazione ebraico.

È il paradosso di un popolo inventato dal nulla per ostacolare la nascita di un Paese inventato dal nulla per essere la casa degli ebrei di tutto il mondo, che si presentano decisamente meno amalgamati, per non dire divisi, di quanto non lo siano i palestinesi.

Recenti somiglianze tra sionismo e nazismo

Le differenze sostanziali tra nazisti e sionisti però finiscono qui, perché poi ci sono le somiglianze. Ad esempio:

  • la progressiva trasformazione del sionismo in un'ideologia nazionalista sta lasciando sempre meno spazio al pensiero liberale e di sinistra, avvicinando i sionisti all'estrema destra che non a caso ha avuto un ruolo importante non solo nel governo Netanyahu, ma anche in tutti quelli che lo hanno preceduto;
  • la militarizzazione della società israeliana oltre ad essere uno strumento di inclusione e amalgamazione delle varie componenti ebraiche culturalmente diverse tra loro, è anche un elemento che avvicina Israele alla Germania nazista; il "piccolo" paese mediorientale, nato in un contesto di guerra, ha da sempre una robusta cultura militarista e nella convinzione di essere circondato da nemici, da sempre investe quote importanti del proprio Pil nell'esercito, superando anche lo zio Sam;
  • quello che per i nazisti era lo spazio vitale (lebensraum) del popolo tedesco - che ha innescato la Seconda Guerra Mondiale con l'invasione della Polonia - potrebbe essere oggi "pacificamente" traslato nella Eretz Yisrael, la cosi detta Terra di Israele, lo spazio vitale del popolo ebraico, estrapolato dalla religione ebraica che parla di "terra promessa", per diventare un elemento ideologico del sionismo, rivendicato soprattutto dai partiti della destra israeliana come il Likud e di cui i sionisti necessitano per la costituzione dello Stato ebraico. Spazio vitale da conquistare (si pensi ai territori occupati) e difendere evidentemente anche a costo di scacciare i palestinesi dalle loro terre;
  • una parte dei sionisti sicuramente ritiene che "il popolo eletto" sia superiore ai palestinesi o agli arabi in generale, estrapolando ancora una volta dalla religione un elemento di natura ideologica, e andando a ricalcare come farsa il mito della superiorità della razza tanto caro ai nazisti.
Date per buone queste similitudini con il nazismo, i sionisti sarebbero disposti a trovare una soluzione finale al conflitto arabo-israeliano dello stesso tenore di quella trovata dai nazisti nei confronti degli ebrei? La risposta breve è NO! Per almeno quattro motivi fondamentali:
  1. la società civile israeliana è democratica e a differenza del totalitarismo della Germania nazista è divisa tra più fronti, di cui solo una parte ben agguerrita sarebbe disposta a compiere un genocidio pianificato nei confronti dei palestinesi pur di conseguire gli obiettivi prefissi;
  2. ad aiutare i sionisti più accaniti contro i palestinesi non c'è il favorevole contesto della Seconda Guerra Mondiale, in cui era più facile commettere certi crimini contro l'umanità, anche se l'attuale scenario politico mondiale è sicuramente più propenso alla guerra e alla relativa disumanizzazione di quanto non lo fosse negli anni precedenti;
  3. l'opinione pubblica mondiale, la nascita dell'ONU, di alcuni trattati internazionali e dei diritti umani, anche in "virtù" di quanto accaduto proprio agli ebrei nel XX secolo con l'Olocausto, è sicuramente un altro elemento che pur avendo agevolato la nascita di Israele, al contempo frena molto le democrazie liberali a compiere o ad assistere indifferenti ai genocidi di massa;
  4. le motivazioni ideologiche del conflitto, come detto, riguardano la terra e se per assurdo fossero i palestinesi ad intraprendere la via dell'esodo e poi della diaspora in tutto il mondo, in una sorta di storia che si ripete come farsa, è poco probabile che i sionisti continuino ad avere un motivo per compiere un genocidio.

In conclusione, nazismo e sionismo pur essendo due movimenti politico-ideologici marcatamente diversi, in linea di principio possono portare allo stesso risultato pratico: il genocidio di un intero popolo, ma per quanto riguarda il sionismo nella sua versione più esasperata, solo a condizione che i palestinesi insistano nel voler restare in Palestina.

Se almeno in parte è vero quanto scritto, le condizioni per la pace sono tanto semplici quanto ardue da ottenere: i sionisti dovrebbero abbandonare il pensiero latente che tutto il mondo sia antisemita. Di conseguenza la loro idea di Stato Nazione di stampo ottocentesco perderebbe molto della sua attuale ragion d'essere. Fatto questo non ci sarebbe nemmeno bisogno di creare un'improbabile cartina politica per la soluzione a due stati, perché gli stati multietnici dove si parlano lingue diverse tra loro non sono affatto una novità e sicuramente non sono la fine del mondo, almeno non tanto quanto quello che sta accadendo ora in Medio Oriente.

1 commento:

  1. Considerazioni esposte con tanta chiarezza e consequenzialità da essere convincente circa quello che può sembrare un paradosso: la vittima che dal proprio carnefice mutua metodi e criteri, infliggendo con spietatezza ad altri la stessa sofferenza che ha contrassegnato la propria storia!

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