Il 20 luglio 1969 avveniva forse la più straordinaria impresa dell'umanità: superare i confini del nostro pianeta per raggiungere un altro corpo celeste.
La Luna, nonostante sia il satellite naturale della Terra, è a tutti gli effetti un piccolo pianeta diverso dal nostro che, per quanto vicino, dista pur sempre 384.400 km dalla Terra. La distanza tra Terra e Luna è tale che se mettessimo tutti i pianeti del nostro sistema solare in fila, questi passerebbero insieme e senza intoppi tra noi e il nostro amato satellite.
A distanza di 55 anni da quel fatidico luglio rimasto scolpito nella storia, l'impresa è diventata sempre più leggendaria, tanto che con il passare del tempo sempre più persone comuni hanno dubitato in tutto o in parte di questo avvenimento sbalorditivo. Non sono stati fatti molti sondaggi per scandagliare il parere dell'opinione pubblica sul tema, uno in particolare alla fine del XX secolo ha rivelato che il 6% della popolazione statunitense all'epoca era scettica sull'allunaggio e stiamo parlando della popolazione del Paese che ha compiuto l'impresa! Questa percentuale di scettici a distanza di un quarto di secolo non può che essere aumenta in tutto il mondo, soprattutto in virtù di alcune considerazioni che sono state fatte negli anni.
Prima fra tutte e la domanda sempre più comune: perché dopo quell'impresa si è ben presto smesso di andare sulla Luna? A questa domanda seguono spesso considerazioni del tipo: "a quest'ora, se l'uomo fosse veramente sbarcato sulla Luna, avremmo già dovuto colonizzarla...", magari con tutto il meglio che la tecnologia fantascientifica ha da offrire. In verità, se non si conoscono i motivi che hanno spinto l'umanità e più in particolare gli Usa ad andare sulla Luna, non si può conoscere nemmeno il motivo per il quale abbiamo ben presto smesso di organizzare spedizioni sul nostro pallido satellite.