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lunedì 3 giugno 2019

Fratoianni dice, Fratoianni fa

L'incoerenza tra parole e fatti di una politica senza una bussola

 

Sabato primo giugno Nicola Fratoianni si è dimesso da segretario di Sinistra Italiana. Domenica 9 giugno a Roma si terrà un'importante assemblea del progetto politico "la Sinistra" per decidere se continuare o meno su questa strada ed ora Sinistra Italiana vi parteciperà senza un segretario. La mancanza di un segretario per Sinistra Italiana è un ottimo pretesto per non prendere alcuna decisione in merito al futuro del progetto unitario de La Sinistra perché il partito deve prima risolvere i suoi problemi interni. Non prendere alcuna decisione oggi è il modo migliore per tornare domani a fare la corte al PD e così continuare a protrarre l'illusione che il centro-sinistra abbia qualcosa di sinistra. Questa considerazione, che magari potrebbe anche rivelarsi errata, è suggerita dalle motivazioni campate in aria che Fratoianni ha dato per le sue dimissioni da segretario.

Qui le motivazioni delle sue dimissioni che potete trovare anche su Facebook.
Ho rassegnato le dimissioni da segretario di Sinistra Italiana.
La campagna elettorale delle elezioni europee della Sinistra ha prodotto un contributo di idee interessante e profondo.
Ha avuto il merito di porre con forza alcuni temi su scala europea: la ridistribuzione della ricchezza, la lotta per l’uguaglianza, i diritti.
Dalla campagna elettorale è emersa anche con forza, dal basso, a volte il dispiacere, a volte il fastidio per la frammentazione delle proposte di Sinistra.
È un tema vero. È una frammentazione a volte davvero inspiegabile e prima delle elezioni europee abbiamo provato con ogni sforzo ad aggregare una proposta unitaria che si riconoscesse nella cultura della Sinistra ed ecologista europea.
Rimane lì il tema, sul campo.
E io voglio continuare a dare sul campo il mio contributo per la riunificazione delle proposte, che abbiano connotati di chiarezza, radicalità e credibilità.
E il mio primo contributo è rassegnare le dimissioni da segretario di Sinistra Italiana. Spero che sia utile a stimolare una riflessione collettiva, seria, senza sconti, che non pensi di trovare scorciatoie di nessun tipo.
Non è tempo di tornare a casa.
Non è tempo di lasciare l’impegno. Non è tempo di rinchiudersi.
Io ci sono, con determinazione e forza. Nei dibattiti, nelle lotte, nei presidi. Nulla è immutabile. Bisogna avere spirito, costanza e determinazione. Qualità che ho trovato nei compagni e nelle compagne che in questi mesi hanno lavorato e ci hanno aiutato. Permettetemi di ringraziarli.
Con il cuore. Andiamo avanti.
Proviamo a seguire il suo ragionamento. Dalle sue parole si evince subito che la sinistra è frammentata e difficile da unire. "La frammentazione delle proposte di Sinistra" è per lui un tema tanto vero quanto inspiegabile. Chi ha lavorato per il progetto politico de "la Sinistra" avrebbe cercato di "aggregare una proposta unitaria che si riconoscesse nella cultura della Sinistra ed ecologista europea" ma il tema, nonostante gli sforzi, "rimane sul campo".
Fin qui tutto chiaro, con le sue parole Fratoianni ci segnala un problema ritenuto cruciale, ma perché si dimette?
Continuando a leggere il suo testo comincia la parte sconnessa del suo ragionamento: lui si dimette perché "non è tempo di tornare a casa", si dimette perché "non è tempo di lasciare l’impegno", si dimette perché "Io ci sono, con determinazione e forza", si dimette perché "bisogna avere spirito, costanza e determinazione" e in ultimo ma non ultimo, si dimette perché vuole  "stimolare una riflessione collettiva", come in effetti sto tentando di fare analizzando il suo testo del tutto incoerente.
C'è poi ancora un'altra motivazione del perché ha deciso di dimettersi particolarmente enigmatica: "io voglio - scrive Fratoianni - continuare a dare sul campo il mio contributo per la riunificazione delle proposte (di Sinistra ndr), che abbiano connotati di chiarezza, radicalità e credibilità. E il mio primo contributo è rassegnare le dimissioni da segretario di Sinistra Italiana".
Questa motivazione in particolare mi ha spinto ad andare a leggere Statuto e carta di partecipazione di Sinistra Italiana per cercare di capire se esista qualche vincolo che impedisca al segretario di impegnarsi sul campo. Non ho trovato nulla del genere.

Resta l'imbarazzo della scelta di Fratoianni, talmente imbarazzante da non avergli fatto trovare le parole più opportune per motivare le sue dimissioni. Sarebbe stato molto più semplice e non fonte di così tanta ambiguità se avesse semplicemente detto: "mi dimetto perché le elezioni europee sono andate male". In questo caso sarebbe stato molto più apprezzabile dal momento che quando un segretario si impegna molto in un progetto politico ma fallisce è buona prassi dimettersi.

Le motivazioni da lui date sembrano andare nella direzione opposta rispetto ai fatti, riportando la Sinistra al suo stadio di frantumazione precedente. A questo punto, forse, solo le elezioni anticipate potrebbero evitare l'archiviazione dell'ennesimo progetto elettorale fallito.

Di Angelo Minelli

1 commento:

  1. BALLE PARANOICHE su cui si trastulla il 70% dei cosiddetti "militanti" di "sinistra" per tutto il tempo che sarebbe invece necessario a promuovere un'alternativa per la società... una volta c'era un'aspirazione alla libertà e l'uguaglianza che nasce dal basso e per ragioni storiche la chiamiamo "sinistra".

    Adesso c'è solo una Religione, la Atea Inquisizione che passa tutto il tempo a cercare i peccati altrui...

    Se quello che viene detto avesse un minimo di credibilità, tutta LEU sarebbe confluita a fare da stampella al PD!!!

    Non avete capito un cazzo dell'intervista (non DOCUMENTO FINALE) di Fratoianni... NULLA... c'è un'emergenza democratica in Italia che non c'entra nulla con un Programma di Governo in comune... e in quella intervista il PD veniva citato perfino dopo il M5S...

    Ma la mente bigotta ha letto qualcosa che non è mai stato detto!!!


    Vuole partecipare libero alla costruzione de LA SINISTRA senza colla burocratese....

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