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domenica 9 giugno 2024

Un pensiero per la futura Valle dell'Angelo


Per anni, prima di queste elezioni amministrative, nel nostro piccolo mondo si sono consumate tensioni latenti fatte di brevi discussioni, sguardi amareggiati, piccole e grandi delusioni e critiche alla nostra classe dirigente. Tutto questo ha di volta in volta scavato un solco sempre più profondo con l’Amministrazione uscente, fino a culminare nella costruzione di una diversa visione del futuro per Valle dell’Angelo, che si è concretizzata nella lista elettorale che conosciamo tutti: Valle dell’Angelo Futura.

Noi veniamo da decenni di amministrazione improntata su un modello obsoleto di fare politica, che se nell’epoca delle vacche grasse aveva una sua ragion d’essere, oggi non risponde alle esigenze di un paese che lotta nel difficile contesto di crisi globale per non diventare un paese fantasma come Roscigno Vecchia.

La domanda che ci siamo posti è: “Come va inteso il governo del territorio?” La risposta è: “Con progettualità e lungimiranza”. 

Ogni passo va fatto nella direzione chiara e coerente della costruzione del futuro. Questo vuol dire ad esempio interrompere il ciclo delle opere pubbliche fini a sé stesse, calate non per una reale esigenza nel nostro contesto. Ne può essere un esempio la sostituzione della pavimentazione dei sampietrini, qualitativamente migliori e presenti nei centri storici delle nostre città più famose, sostituiti solo perché quello passava il convento delle opere pubbliche regionali e nazionali in quel dato momento.

Un caso diverso per quanto riguarda la mancanza di lungimiranza potrebbe essere redigere dei progetti e ottenere dei finanziamenti per dei lavori che poi sfortunatamente non vedranno la luce.

La direzione verso cui oggi dobbiamo andare non può essere che una: creare le condizioni per cui un giovane, volendo, possa rimanere nel nostro territorio e non debba essere costretto ad andare via come è successo finora. Oggi si parla molto di RESTANZA, di diritto a rimanere nel luogo dove si è nati, perché in realtà non è stato fatto mai niente per garantire questo diritto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: paesi spopolati, dove gli anziani restano soli in case vuote.

L’Amministrazione comunale deve creare occasioni di sviluppo, superando la logica dei favoritismi e clientelismi. Non possiamo pretendere che in una realtà come la nostra, in cui non esiste, o meglio non esiste più lo spirito di imprenditorialità, un giovane possa crearsi da sé le condizioni per restare, specie nell’attuale situazione in cui le opportunità ci sono ma il lavoro per coglierle è tantissimo, schiacciante, soprattutto per una persona lasciata sola dalle istituzioni. 

Il punto è questo: non si tratta più di organizzare singoli eventi episodici che niente lasciano al paese, cosa che può fare qualsiasi privato, ma per un’istituzione come l’ente Comune, di posare di volta in volta un mattone per una costruzione sempre più solida e che incida strutturalmente sulla realtà del territorio.

La principale critica mossa alla nostra formazione è che noi essendo giovani non abbiamo né esperienza né capacità per amministrare la cosa pubblica. Per la verità, ormai, avendo superato da parecchio i trent’anni, qualche competenza l’abbiamo acquisita anche noi. Non dimentichiamo poi che molti degli stessi componenti dell’Amministrazione uscente hanno cominciato il loro impegno politico in un’età ancor più tenera della nostra, rivelandosi dei veri e propri highlander, gli immortali della politica.

Un’ulteriore critica riguarda la nostra provenienza “estera”. In parole semplici siamo estranei perché residenti da diversi anni fuori da Valle dell’Angelo, prevalentemente per lavoro.

In realtà questo è uno dei nostri maggiori punti di forza: noi siamo la prova che è possibile riportare qui delle persone che hanno maturato altrove delle competenze allargando in altre realtà i loro orizzonti. È una grande ricchezza per il paese poter disporre dell’impegno serio e convinto di giovani che hanno avuto una formazione al passo coi tempi e hanno avuto le capacità di inserirsi in realtà socio-culturali complesse, entrando nel mondo del lavoro grazie alle proprie capacità.

Questi giovani oggi desiderano mettere a disposizione del paese conoscenze e competenze. E lo fanno in virtù del loro senso di appartenenza alla comunità vallangiolese e - perché no? - anche per i loro ideali. 

Per questi giovani la politica deve tornare ad essere un crogiuolo non di comitati di affari e personalismi, ma di idee ed ideali.

Non possiamo continuare con un “modus operandi” che ormai abbiamo sperimentato in tutto e per tutto e che ha dato e continuerà a dare gli stessi risultati tristemente noti: l’abbandono del territorio e la desertificazione umana, con l’erosione del capitale umano che ben conosciamo.

L'alternativa è intraprendere vie nuove, aperte da cittadini che, avendo vissuto in realtà più stimolanti, portano con sé anche una chiave nuova di lettura e soluzione dei problemi.

Diceva Einstein: ‘Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi’. 

Lo diceva un genio e noi non possiamo che condividere. 

È una bella responsabilità continuare ad avere gli stessi comportamenti, ripetere politicamente scelte compiute per 20 anni, che hanno dato per risultato un paese magari grazioso nel suo aspetto esteriore, ma malato interiormente perché sempre più vuoto di giovani e di abitanti. 

Ci chiediamo: cosa interessa davvero alla popolazione di Valle dell’Angelo? Possibile che sia rassegnata ad accettare inerme la lenta agonia del paese? 

Possibile che non voglia darsi una chance per cambiare il corso della propria storia? 

Noi lottiamo affinché questa volta lo spirito di sopravvivenza abbia la meglio. Venti anni per la storia di questo paese sono più che sufficienti a chiunque per dare alla comunità quello che è in condizione di poter dare in termini umani, politici e intellettivi.

È giunto il momento di mettere in campo energie nuove.

Per questo c’è la democrazia. È finita l’era delle monarchie e dell’uomo solo al comando.

Viva il rinnovamento!

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