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venerdì 5 aprile 2024

Cilento, in bilico tra lotta politica e abbandono del territorio

Il 9 febbraio u.s. ho fatto domanda di residenza a Valle dell'Angelo con esito negativo. Ecco la mia risposta ad una politica miope che sa bene come conservare il potere.

Egregio Sindaco,
scrivo questa mia perché invitato dalla norma a presentare entro 10 giorni dal preavviso di diniego ulteriori elementi utili alla valutazione della mia domanda di residenza, presentata venerdì 9 febbraio u.s..
La motivazione formale del diniego da parte dell’Amministrazione riguarda la così detta “dimora abituale”: Valle dell’Angelo non sarebbe la mia dimora stabile. Vorrei però precisare che, come richiesto dall’ordinanza della Cassazione del 30 marzo 2023 n. 8982, al momento della presentazione della domanda ho avvisato l’Amministrazione procedente che per motivi di lavoro sono domiciliato a Velletri (RM) e che di conseguenza sarei stato certamente assente da casa nei giorni feriali. Nei giorni festivi nella cassetta postale di casa mia a Valle dell’Angelo - devo precisare -  non ho, però, trovato nessuna notifica dell’avvenuto controllo da parte della Polizia Locale nella fase istruttoria.
Detto questo, Valle dell’Angelo purtroppo non vive un momento di crescita demografica e non solo, per cui l’acquisizione di energie giovani dovrebbe essere l’obiettivo prioritario di un’amministrazione attenta a contrastare lo spopolamento. Si ricorda che in tale contesto di crisi demografica e lavorativa essere pendolari a cadenza anche settimanale è una condizione comune alla maggior parte dei residenti vallangiolesi rientranti nella popolazione attiva.
Il diniego pertanto assume un valore di retriva politica, soprattutto in considerazione della ventilata notizia della mia candidatura alle prossime elezioni amministrative nella lista “Valle dell’Angelo Futura”.
A quanto pare io non sono solo l’ennesimo giovane vittima di una politica più che decennale incapace di creare le condizioni di permanenza in un territorio che sta morendo, ma a questo punto devo definirmi uno dei pochi ad essere stato ufficialmente “ostracizzato” dal paese.
Eppure sono un giovane che non viene per prendere o chiedere piaceri a Valle dell’Angelo, ma solo per dare, mettendo a disposizione del territorio le proprie competenze ed energie.
Concludo ricordando che sono stato battezzato alla Fonte di San Barbato - e questo una volta era un elemento più che sufficiente per essere considerati dei veri casaltari – che ho vissuto fino al 2005 stabilmente a Valle dell’Angelo e che la mia famiglia è da generazioni casaltara e solo per motivi contingenti ha dovuto domiciliarsi altrove.

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