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giovedì 23 settembre 2021

Familismo Amorale, immancabile ingrediente nelle elezioni amministrative


Panoramica elettorale

In molte città italiane tra pochi giorni si voterà per rinnovare le amministrazioni comunali, anche se in realtà parlare di rinnovamento appare azzardato vista la tendenza generale degli elettori di riconfermare tutte le amministrazioni uscenti.
È certo che di questi tempi gli italiani si sentono più conservatori che mai, forse per via della grande incertezza nel futuro che permea questo paese ancora schiacciato dalla tremenda crisi del Covid, dei semi conduttori e dei vari rincari della bolletta a cui siamo ormai assuefatti, quasi come chi è abituato a battere la testa ogni volta che apre l'anta di una mensola per prendere il pepe nero.
Quest'anno però, almeno per me che ho sempre vissuto a pieno ogni tornata elettorale, le elezioni locali e in special mondo quelle di Battipaglia, la città in cui ho vissuto per molti anni, appaiono decisamente stinte, prive di sostanza e completamente avvolte dal "grigiume" politico di cui ogni tanto parlava Sartori nei suoi saggi, evitando però accuratamente di nominare il Pensiero Unico che è per me la massima espressione del grigiume indistinto, del "chest'è" nudo e crudo. "There Is No Alternative" per dirla alla Mario Draghi, o forse era Margaret Thatcher? Beh, ora non ricordo, a proposito di grigiume...

Il quasi eterno ritorno del Familismo Amorale

Pensate che, a differenza di tutte le altre elezioni, stavolta non ho sentito parlare neppure una volta del Familismo Amorale di cui si è sempre parlato in qualche salotto pseudo-intellettuale a ridosso delle elezioni comunali. Tanto che spinto da una sorta di nostalgia ho deciso di dedicare a questa teoria qualche rigo ebbro sul mio blog.
La teoria del "Familismo Amorale", sviluppata e pubblicata alla fine degli anni '50, dal politologo E. Banfield, nel suo più celebre saggio dal titolo The Moral Basis of a Backward Society "Le basi morali di una società arretrata", è oggi divenuto quasi un classico della politologia, nonostante gli innumerevoli errori di analisi e di metodo che negli USA lo hanno portato a sparire sia da tutti gli scaffali delle librerie, sia dai dibattiti pubblici. Un po' come sta accadendo di recente anche in Italia, ma penso più che altro per ignoranza e non per un reale superamento di questa teoria.
Banfield sviluppò questa celebre teoria a contatto con la popolazione di un povero paesino di 3mila abitanti in provincia di Caserta. Dopo aver studiato il modo di pensare e agire di questi meridionali, il politologo americano coniò il termine Familismo Amorale per definire l'insieme di comportamenti orientati verso il soddisfacimento degli interessi propri e famigliari a dispetto di quelli pubblici e collettivi.
BOOM!! Il professore universitario che raccomanda il figlio per l'assegnazione di una cattedra: Familismo Amorale. I genitori che protestano con l'insegnante per i brutti voti del figlio: Familismo Amorale. Il notaio che assicura al figlio un posto da notaio: Familismo Amorale. L'impiegato delle poste che fa assumere il figlio alle poste: Familismo Amorale. Il tassista che tramanda la sua licenza alla prole: Familismo Amorale. La Mafia e più in generale la criminalità organizzata: Familismo Amorale.
E, ovviamente, in questa lunga lista non poteva mancare chi vota un candidato alle elezioni perché è un parente e tanto basta.

Ragioni del successo della teoria di Banfield

Se in fisica esistesse la teoria del tutto, tanto agognata dal compianto Stephen Hawking, non riuscirebbe ad essere tanto chiara, intuitiva, forte e onnicomprensiva quanto la teoria del Familismo Amorale: «massimizzare i vantaggi materiali immediati del nucleo familiare; supporre che gli altri si comportino allo stesso modo» (p. 67) e chi dice di non comportarsi in questo modo sta mentendo. Tutto il resto è una conseguenza: la società va allo sfascio perché le persone evitano di associarsi per perseguire obiettivi generali e astratti, ben lontani da quelli immediati, marcatamente egoistici e circoscritti della propria famiglia; il bene comune e gli interessi collettivi in un simile contesto non trovano alcuna ragion d'essere e quindi l'arretratezza economica e politica diviene inevitabile.

Semplice, chiaro, diretto e alla portata di tutti. Ma la vera ragione del successo di questa teoria è che noi Italiani in primis ancora oggi non abbiamo piena coscienza delle cause dello sfascio economico e sociale che c'è nel Mezzogiorno, e purtroppo le vere cause non possono essere né individuate nella sola matrice culturale né riassunte in una frase come con la tanto fortunata teoria di Banfield. Non basta dire "è colpa dei meridionali se sono arretrati" e chiudere così il discorso, quando altri studiosi meridionalisti, vissuti prima, durante e dopo Banfield, hanno avuto tanto da dire sulle cause dell'arretratezza del Mezzogiorno, forse in modo meno efficace ma più esatto. Mi riferisco ai problemi infrastrutturali e alle dinamiche di impoverimento di alcune aree del pianeta e di polarizzazione della ricchezza tipiche del capitalismo.

Bisogna, inoltre, mettere in chiaro cosa significa essere arretrati. Se ad esempio l'arretratezza è un valore numerico che può essere espresso in termini di PIL, è facile stabilire se un territorio è più arretrato o avanzato di un altro; ma ammesso che sia possibile, non si può certo pretendere di infilare stabilimenti industriali in ogni angolo del Paese al solo fine di far crescere il PIL, perché sarebbe qualcosa di insostenibile anche se l'economia ne gioverebbe. È quindi evidente che il concetto di arretratezza diventa molto più vago di quello che sembra e soprattutto non si tratta di un valore oggettivo.

Una mezza verità è solo una menzogna

Possiamo dire che lo studioso americano nella sua ottica del problema, prevalentemente culturalista, non aveva tutti i torti: in condizioni di estrema miseria e in un ambiente ostile, dove regna sovrana la fame, i contadini cercano sostegno nella famiglia perché la cosa più razionale e concreta che possano fare per sopravvivere e se ne fregano dei massimi sistemi del mondo perché i massimi sistemi se ne fregano di loro. La vera domanda è: perché questo comportamento dovrebbe essere amorale? Sembra che una morale ci sia e come. Forse non è quella che aveva Banfield ma è pur sempre una morale.

La verità

La piena verità è che il contesto osservato da Banfield è talmente difficile che è lo stesso studioso a dover ammettere nel suo citato saggio che «l'economia di Montegrano (il nome fittizio del paesino studiato dall'autore ndr) non subirebbe un radicale mutamento neppure se gli abitanti fossero disposti a cooperare con il massimo impegno» (p.128). Il riscatto dalla condizione di miseria di quel territorio non può quindi basarsi solo su fattori endogeni come lo spirito di cooperazione per il bene comune. Questo vuol dire che gli abitanti di Montegrano sono inattivi proprio perché si comportano in modo razionale e non perché guidati da un ethos meschino. Chi vive nelle condizioni peggiori non ha le risorse per poter reagire, mentre chi in quel contesto sta un po' meglio ed ha le risorse per mobilitarsi verso il cambiamento non è interessato a farlo.

In conclusione il Familismo Amorale esiste, certamente anche nelle forme in cui siamo abituati a pensarlo oggi - ad esempio per quanto riguarda le raccomandazioni - ma non era possibile né allora né oggi attribuire ad esso la causa della presunta arretratezza del Mezzogiorno o dell'intera Italia, in tutto e per tutto parte della globalizzazione, con tutti i problemi connessi in particolare alla produzione della ricchezza.

1 commento:

  1. Concordo in pieno.. Analisi più che veritiera... Aggiungerei che oggi in virtù del FAMILISMO AMORALE si vota in questa città cercando di favorire la persona che grazie a questo FAMILISMO ha sistemato (in termini lavorativi) non Uno ma due esponenti diretti della sua famiglia e lasciando a casa chi magari ha esperienza... Competenza che ha conquistato con il proprio impegno... Non solo... Con arroganza e presunzione riempie con linguaggio URLANTE di tante fesserie un Popolo che cerca di superare il suddetto FAMILISMO AMORALE proponendo al potere anche chi ha sempre partecipato alla formazione del benessere della propria città... Si applaude a chi ha fatto danni enormi e non si è espresso per migliorare ma pone solo avanti MEGA LAVORI che seppur condivisibili non sono di primaria necessità visto che si muore per non avere vicino una struttura ospedaliera ovvero la struttura c'è ma è stata chiusa come si sta pensando di fare anche nel nostro territorio dal soggetto urlante Buona vita e speriamo bene in un superamento almeno in parte del FAMILISMO AMORALE e non solo...

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