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domenica 4 luglio 2021

Malika, la raccolta fondi, la sua Mercedes e la nuova morale

 

Malika Chalhy è una giovane ragazza cacciata di casa per il suo orientamento sessuale. Finisce in televisione con la sua storia. Diventa una portavoce del diritto dei gay a poter essere felici e così le viene organizzata una raccolta fondi che si conclude con circa 150mila euro donatile per "ricostruire il suo futuro". Malika ringrazia e comincia a fare un po' di quella bella vita che ha sempre sognato, comprando anche una Mercedes "per togliersi lo sfizio".

I benefattori si adirano. Tutti pensavano che quei soldi sarebbero stati usati per altro, magari per università e lavoro, ma così non è stato e a svelarcelo è stata Selvaggia Lucarelli, nota scrittrice moralizzatrice che con astuzia professionale ha continuato per il grande pubblico la narrazione della storia di Malika lì dove era rimasta interrotta, sapendo di fare presa sul fegato dei benefattori e non solo.

Con questo post voglio proporre una cura al mal di fegato che ha colpito migliaia di donatori. A ben guardare nella storia di Malika si evidenziano tre tipologie di persone: quelli che non donerebbero mai soldi ad una lesbica per garantirle la possibilità di essere felice, andasse piuttosto a lavorare; quelli ammaliati dalla narrazione di una giovane vittima portavoce dei diritti gay, privata degli strumenti per potersi realizzare, che hanno donato soldi e ora si rodono il fegato per come sono stati usati; quelli più realistici e consapevoli di altri che il denaro una volta donato non ti appartiene più per cui chi lo riceve può farci quello che vuole.

Per la cura del mal di fegato è necessario fare propria una morale più evoluta. Prima di tutto bisogna lasciar perdere la carità e l'elemosina. Al posto della carità è molto meglio incentivare le politiche di welfare che tra le altre cose implicano anche un sostegno a chi ha bisogno. Oltretutto non tutti i bisognosi hanno la fortuna di finire in televisione a chiedere soldi, con tutte le ovvie conseguenze... Se proprio si vuole fare una donazione a qualcuno bisogna essere consapevoli che i soldi donati sono frutto del proprio lavoro e questo legittima chi fa la donazione a suggerire dei criteri di spesa al beneficiato nel momento del trasferimento di denaro. La morale secondo cui quando si regalano dei soldi a qualcuno non bisogna dirgli in cosa è opportuno spenderli è una morale fintamente delicata e progressista. Chi riceve il denaro in beneficenza che non è frutto del proprio lavoro, nel momento in cui lo riceve è tenuto a prendere in considerazione l'eventuale consiglio su come spendere quei soldi e soprattutto a spiegare cosa vuole farci. Più è definito il progetto e meglio è, compresa la rendicontazione delle spese.

Senza queste condizioni di partenza Malika ha fatto benissimo a comprarsi la Mercedes con i soldi guadagnati vendendo la sua storia alla gente, sempre che la sua trovata non vada a configurarsi nella fattispecie del “raggiro”, ai sensi dell’art. 640 del codice penale, se la si vuole considerare una vera e propria messa in scena, fatta con l’unico scopo di trarre in inganno per arricchirsi.

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