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mercoledì 19 febbraio 2020

Fascia costiera battipagliese: un mare di progetti inattuati


Stretta fra la celebre costiera amalfitana e la non meno straordinaria costa cilentana, la fascia litoranea a sud di Salerno è stata a lungo trascurata nonostante i numerosi studi e progetti redatti da diversi enti, mai però attuati.
Tra i più noti vale la pena ricordare:
  • Piano Stralcio Erosione Costiera (PSEC), redatto dall’Autorità di Bacino Sinistra Sele1;
  • Piano Stralcio Assetto Idrogeologico – Erosione Costiera – “Misure di salvaguardia delle coste”, redatto dall’Autorità di Bacino Destra Sele e approvato dalla Giunta Regionale il 16/12/2005;
  • Grande Progetto “Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno”2 POR Campania 2007-2013, Asse 1 – Sostenibilità ambientale ed attrattiva culturale e turistica, Obiettivo Operativo 1.5 “Messa in sicurezza dei territori esposti a rischi naturali”3 (maggio 2013);
  • Piano di gestione delle acque, ciclo 2015-2020, del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale (dicembre 2015)4;
  • Master Plan “Progetto strategico di costa vasta” (ottobre 2017)5.

Ai piani inattuati si aggiungono i protocolli d’intesa inattuati!

Numerosi protocolli d’intesa in questi ultimi anni hanno visto la luce, per finire nell’oblio assoluto. Basti ricordare per tutti quello sottoscritto nell’ottobre del 2016, sempre ai fini dell’elaborazione e realizzazione di un programma di sviluppo territoriale turistico e di difesa e ripascimento del litorale della fascia costiera della Piana del Sele, dai Comuni di Salerno, Pontecagnano Faiano, Battipaglia, Eboli, Capaccio e Agropoli, unitamente al Distretto Turistico “Sele-Picentini”, al Distretto Turistico “Riviera salernitana” e al Consorzio Turistico “Lidi di Paestum”.
Ma c’è un ultimo Protocollo d’intesa molto più interessante, che sembra offrire qualche maggiore garanzia di traduzione delle parole in fatti, firmato il 19.11.20196 tra la regione Campania ed i comuni della fascia costiera a Sud di Salerno (Agropoli, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio- Paestum, Castellabate, Eboli, Pontecagnano-Faiano) per la elaborazione di un ulteriore Masterplan sulla valorizzazione e riqualificazione della fascia costiera.

Per quest’ultimo Protocollo d’intesa c’è una notizia buona e una cattiva

La prima è che il 1° febbraio 2020 è già stato pubblicato il bando per l’affidamento dei servizi di elaborazione di una proposta di Masterplan “Programma integrato di valorizzazione del litorale Salerno Sud” della Regione Campania, in tempi relativamente ristretti di 365 giorni e compatibili con i finanziamenti eurocomunitari, sempre per l’area target relativa ai Comuni di Agropoli, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio-Paestum, Castellabate, Eboli, Pontecagnano-Faiano, Salerno, per un importo a base d’asta di € 200.000,00.
La notizia cattiva è che invece di creare una “cabina di regia” con la partecipazione dei comuni ed enti interessati, per una gestione democratica del progetto, si è preferita una soluzione più politica e verticistica: nominare un consigliere del Presidente De Luca in tema di “Masterplan per la rigenerazione e valorizzazione del litorale Salerno Sud”, con compiti non meglio precisati. La persona individuata dalla politica deluchiana è Franco Alfieri, sindaco di Capaccio. Attualmente formalmente non si è ancora capito su che cosa stia lavorando.

In attesa degli sviluppi ci sembra opportuno fare qualche considerazione

In primo luogo si è capito che i protocolli di intesa con questo tipo di politica non servono a un bel niente. Si firmano e valgono quel tanto per rassicurare provvisoriamente la popolazione e farsi un po’ di pubblicità. Di fatto non vincolano né le stesse amministrazioni firmatarie né tanto meno le successive a tener fede a quanto concordato.
Di positivo sembra che finalmente ci sia una diffusa consapevolezza della necessità di intervenire per salvaguardare e valorizzare la fascia costiera a sud di Salerno.
Anche il Preliminare del PUC di Battipaglia di recente pubblicazione, individua come primo schema direttore7 la fascia costiera.
Sicuramente oggetto di attenzione da parte del PUC deve essere il recupero, lo sviluppo e la riqualificazione e della fascia costiera. L’importanza di questa parte del territorio è dimostrata dal fatto che con DM 22 luglio 1968 è stata dichiarata di notevole interesse pubblico e sottoposta a vincolo paesaggistico per una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, ai sensi dell’art. 142, comma 1, lett. a) del D. Lgs. 42/2004 e s.m.i. e ai sensi dell’art. 142, del D.Lgs. 152/06.
È vero altresì che, per la complessità della pianificazione non si può procedere settorialmente né singolarmente, ma solo attraverso un approccio concertato e integrato, prendendo in considerazione tutti gli aspetti correlati alla fascia costiera, tra cui quelli geografico e politico, ambientale, culturale, storico, urbanistico ed economico, al fine di raggiungere gli obbiettivi dello sviluppo sostenibile applicato alla Pianificazione territoriale ed urbanistica.
Il rischio ancora una volta è che le energie (e le risorse) si esauriscano nella semplice quanto ambiziosa fase di progettazione e che il tutto si risolva in un altro libro di sogni destinato a circolare per anni su internet a riprova, ancora una volta, non della cattiva sorte, ma della cattiva volontà politica dei nostri amministratori.
Il Preliminare del PUC di Battipaglia, relativamente agli interventi sulla fascia costiera, per forza di cose non poteva che rimanere sul generico, limitandosi a descrivere il degrado attuale e ad indicare i possibili interventi.
Non solo si auspica una maggiore concretezza nelle fasi successive, ma si chiede fermamente che i nostri amministratori sappiano farsi portatori di istanze organiche e ben ponderate al tavolo regionale, in modo da sottrarre, finalmente, il nostro litorale al destino di degrado, inquinamento, sfruttamento da parte di persone senza scrupoli, e da farne il fiore all’occhiello del territorio battipagliese.

  1. Adottato dalla stessa con delibera del proprio Comitato Istituzionale n.52 del 21/12/2006, approvato ai sensi dell’art.5 della L.R. n.8/1994 dalla Giunta Regionale della Campania con propria deliberazione n. 2327 del 29/12/2007 pubblicata sul BURC n.9 del 03/03/2008.
  2. Il ripascimento è un intervento molto delicato di ripristino artificiale delle condizioni preesistenti di tratti sabbiosi (spiagge, rive) marini, lagunari e fluviali, a fini turistici presso località balneari, attraverso l'azione di riporto di volumi di sabbia con le stesse caratteristiche peculiari del sito interessato.
  3. Consultabile su www.giornaleilsud.com
  4. www.ildistrettoidrograficodellappenninomeridionale.it
  5. Nato dalla cooperazione fra i comuni di Salerno, Pontecagnano Faiano, Battipaglia, Eboli, Capaccio-Paestum, Agropoli, e il Distretto Turistico “Selecoast” Sele Picentino e il Distretto Turistico Riviera Salernitana, che individua i punti di debolezza e di forza dell’intera fascia costiera e gli opportuni interventi per lo sviluppo turistico della suddetta.
  6. Cfr. www.regione.campania.it
  7. “Gli schemi direttori rappresentano la schematizzazione di un insieme di progetti urbanistici che individuano interventi di carattere strategico legati da unitarietà tematica” (cfr., pag 19 Rapporto Ambientale Preliminare)

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