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domenica 6 aprile 2008

Avventura ebbra di Runnix

In un carnevale di qualche anno fa, mascherato da coccinella, me ne andavo in giro per le strade del mio paese a bussare ai portoni e alle porte nella speranza di poter entrare nelle case di qualche brav’uomo per esibirmi nelle mie divertenti performance di comico improvvisato. Quell’anno però le circostanze mi portarono a bussare, in compagnia di altri amici mascherati, al portone di un vecchietto che poverino viveva in solitudine. Il vecchietto aprì e noi per ringraziarlo iniziammo a fare battute e numeri da cabarettisti. Si divertì talmente tanto che ad un certo punto, mentre eravamo nel suo salotto a pazziare, si alzò per andare a chiudere il portone a chiave! Ci preoccupammo perché non disse una parola. Parlò solo quando, avvicinatosi ad un’anta in cucina l’aprì per cacciare un bel fiasco di vino dicendo: “adesso non ve ne andrete fino a quando questo fiasco di vino non sarà finito”.

Così fu, e io mi ritrovai a barcollare di notte per quella stradina in cerca di un appiglio dopo l’altro per camminare. Ad un certo punto del percorso senza meta, vidi una bella porta bianca che mi ispirò e così andai a bussare. Mi aprì un signore che aveva voglia di ridere, ma non rise affatto quando io entrato in casa mi buttai, forse perché persi l’equilibrio, sulla moglie che stava tranquilla sul divano. Nonostante i miei sforzi l’unica cosa che riesco a ricordare di quei momenti è il volo che il marito mi fece fare dalla porta ancora aperta!

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