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venerdì 17 dicembre 2010

Tra l'oggi e il domani

Difendere il diritto allo studio e parlare della politica fallimentare dei governi che si sono preceduti in questi anni, secondo La Russa è apologia di reato! Ha ragione il ragazzo... Questa è la cultura politica che attualmente dirige la nostra società!

Mentre i giornali come il New York Times e il Financial Times fanno il punto dell'attuale situazione politico-economica italiana, per le strade, nelle università e qualche volta anche nei salotti televisivi, emerge una forte tensione che io definirei lo scontro politico-generazionale o anche lo scontro tra un presente decadente sull'orlo della fine ed un futuro pieno di rabbia per l'eredità lasciataci dalla politica fallimentare di questi decenni.
Così, mentre dall'estero piovono forti critiche sull'operato di questo Governo, che arrivano addirittura a decretare l'imminente fine del Cavaliere e della sciagurata era che da lui prende il nome, c'è chi continua a parlare della necessità di un nuovo leader affidabile e credibile che riesca a risollevare le sorti del nostro bel Paese, incolpando la sinistra di non saper organizzarsi in questa direzione per affrontare il domani. Io però da sciagurato idealista mi domando cosa sia in realtà un leader... Evidentemente dall'importanza che gli viene data si tratta di una figura eccezionale, incredibile e sorprendente, in grado di guidare le nazioni e gli uomini verso un futuro migliore. Lo immagino come una persona capace di influenzare gli uomini con il suo carisma e di riuscire a compiere imprese in cui ogni altro fallirebbe. A questo punto mi domando cosa ne sarà del classico uomo comune, primo testimone e portatore di esperienza dei grandi fallimenti guadagnati con il sudore della fronte...
Sento, percepisco, che in questa storia del leader che risollevi il Paese c'è un terribile inganno malefico e che faremmo meglio a non sperare di trovarne uno. Gli uomini di sinistra dovrebbero avere un altro modo di concepire la politica che nasce da un percorso ideologico-culturale differente, per cui, il miglior augurio che si dovrebbe fare alla sinistra italiana non è di trovarsi un leader, ma di ritrovare se stessa perché ai leader ci pensa la destra.

1 commento:

  1. Il modo di porsi di La Russa denota una reale democrazia apparente.

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