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domenica 21 giugno 2009

referendum: quali le conseguenze?

Quali saranno le conseguenze del referendum di oggi? Se vincerà il sì allora il premio di maggioranza sarà dato al partito che otterrà più voti e quindi il bipolarismo diventerà bipartitismo, come negli USA e in Inghilterra. Però detta così è troppo semplice.
I casi sono due. Potremo assistere ad un accentramento di tutti i poteri in mano ad un partito che nel caso del PdL è accentramento nelle mani di un solo uomo. La cosa positiva è che non sarà costretto a cedere alle richieste "nordiste" della Lega che sta dimostrando di essere molto creativa nel danneggiare il Meridione. Non bastava il federalismo fiscale, le ronde nere, adesso vorrebbe pure introdurre disparità di stipendio tra Nord e Sud, con la scusa del costo della vita più caro a Nord. Chissà cosa potrebbe tirare ancora fuori dal cappello, di questo passo. Votando sì gli effetti maggiori saranno contro la Lega, sperando che questo Governo, privato della sua nefasta influenza sia meno dannoso.
È pur vero che si potrà assistere ad un arretramento e scomparsa dei partiti minori (compreso il caro partito comunista), per non parlare dei nanetti, col rischio del venir meno del pluralismo democratico tanto caro alla nostra Costituzione. Non dimentichiamo però che i piccoli partiti che superano la soglia del 4% saranno sempre presenti in Parlamento e potranno, anzi dovranno svolgere un ruolo di controllo che è quello forse più importante in questa fase politica. Se riuscissero in questo compito non scomparirebbero certamente perché sarebbero necessari alla democrazia e quindi votati. Ne è un esempio il caso di Di Pietro. Se però così non fosse pagheremmo molto cara la famigerata "governabilità". Dobbiamo anche riconoscere che questa comporterebbe l'assunzione piena sia di oneri che di onori da parte di un partito che quindi dovrà rispondere agli elettori senza giustificazioni di sorta. Sarebbe, in tal modo, ripristinato il cosiddetto voto punitivo che è venuto a mancare con la confusione delle responsabilità che si è creata ogni volta che si facevano porcate e porcherie.
Giornale AuroraQuesti sono solo spunti di riflessione. Il fatto è che oggi, essendo venuta meno l'ideologia politica e dovendo orientarci ormai sulla base dei fatti e dei loro possibili sviluppi ogni riflessione può essere smontata e controbattuta a livello teorico. Nel 1953 si parlò di "legge truffa" per la proposta di un premio di maggioranza al partito che superasse il 50%; oggi verrebbe spontaneo parlare di "legge rapina". Ma sono cambiate le situazioni e le condizioni.
Quello che può preoccupare maggiormente è l'affermarsi della dittatura sotto nuove vesti da cui potremmo dificilmente liberarci e questo referendum fa sorgere proprio questa paura.
IN OGNI CASO OCCORRE TENERE GLI OCCHI BEN APERTI per capire in tempo l'evolversi dei fatti. Cosa che purtroppo gli italiani non sanno fare molto bene...

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